Un business plan per non fallire la tua start up

I fallimenti o le false partenze delle startup possono essere facilmente evitati seguendo un processo di progettazione del prodotto/servizio strutturato in 4 fasi:

  1. Definizione del problema
  2. Sviluppo della soluzione
  3. Validazione della soluzione
  4. Definizione del business model

La fase 1 è fondamentale per capire se c’è effettivamente una domanda che supporta la soluzione proposta.

La fase 2 è la soluzione per risolvere il problema evidenziato in fase 1.

La fase 3 è la verifica della qualità del prodotto.

La fase 4 è il modo in cui si andrà a guadagnare da quelle idee che si metteranno in pratica.

Il primo passo è quello di chiarire il problema da risolvere, analizzando i problemi attuali del target di consumatori. Il secondo consiste nell’ ideare una soluzione che risolva il problema. Il passo successivo è quello di stabilire se il prodotto sia effettivamente in grado di risolvere il problema. Infine bisogna definire il modello economico di sostentamento e produzione di utili.

Per quanto riguarda il processo di progettazione, vi ritorneremo tra breve, in questo post invece focalizziamo la nostra attenzione su come risolvere i problemi che riguardano i “fallimenti” delle start-up.

Innanzitutto, quali sono i principali motivi per cui le startup falliscono?

  • Motivi economici.
  • Mancanza di adattamento al mercato.
  • Mancanza di soldi.

Fase 1: Definizione del problema

La prima fase deve essere focalizzata sul problema che speri di risolvere. In altre parole, questa fase deve essere focalizzata sulla persona, in questo caso l’utente, che stai cercando di aiutare.

Prima di iniziare lo sviluppo di un prodotto, deve essere fondamentalmente chiaro ciò che il cliente vuole.

Bisogna concentrarsi su ciò che i clienti desiderano veramente, resistendo alla tentazione di presentare subito le soluzioni: il feedback sulle possibili soluzioni arriverà più tardi.

Ecco un primo errore degli startupper secondo l’articolo di Ramachandran, «[g]li imprenditori in genere trovano l’analisi delle domande più interessante della soddisfazione del cliente».

Naturalmente, potrebbe non essere semplice quantificare i requisiti del cliente, ma una volta identificati, davanti a sé l’impresa ha una strada ben tracciata.

Se gli early adopter non sono sufficientemente interessati agli aspetti di valore, l’innovazione potrebbe fallire.

Uno studio condotto da Forrester Consulting e Cisco ha rivelato che innovazioni digitali tendono a fallire nel 20 per cento dei casi a causa di una mancata considerazione delle esigenze degli early adopter.

Comprendere cosa accade nel mercato può aiutare le aziende ad evitare di investire in progetti che potrebbero essere insufficienti o sbagliati e permetteranno di sviluppare un piano di marketing di successo.

Gestire la concorrenza significa fare in modo che la propria azienda non solo è all’altezza della concorrenza, ma è superiore, in qualche modo.

I punti di forza di un’azienda possono essere i seguenti:

  • Prezzi più bassi
  • Qualità migliore
  • Servizio migliore

Fase 2: Sviluppo della soluzione

Una volta che gli imprenditori hanno identificato i loro segmenti di clienti ideali e acquisito una profonda comprensione dei bisogni insoddisfatti, il passo successivo dovrebbe essere una sessione di brainstorming per le soluzioni.

l primo passo è entrare nella testa del tuo cliente. Smetti di fare supposizioni e inizia a imparare come pensa il tuo cliente target. Puoi farlo ponendo domande dettagliate su chi, cosa, quando, dove, perché e come.

Nel marzo 2008, il vicepresidente esecutivo della divisione Global Consumer Services di PepsiCo, Steven Cahillane, promosse un approccio di strategia di prodotto, ricordando l’importanza di selezionare un segmento di clienti prioritario. La sua divisione ne ha identificato uno come il “new economy consumer”:

“Il nostro obiettivo con il New Economy Consumer è di proporgli durante tutto il ciclo vitale qualcosa di diverso da qualunque cosa abbia mai comprato prima, e di essere il primo e ultimo stop per la la sua attenzione immediata.”

Paul Diller, uno dei massimi esperti di prototipi, definisce questa fase: “Concentrarsi sui concetti e non sulle specifiche e agire con rapidità. Il metodo della preparazione rapidamente, sperimentare rapidamente e perseverare rapidamente.”

Alcune società non comprano neppure prototipi; si limitano a dar vita a una serie più o meno lunga di concept mock-ups (mock-ups di concetti), i quali generano processi creativi che possono portare a una decisione di investimento.

Questa fase è particolarmente significativa per una startup innovativa, in quanto la maggior parte delle idee si rivela un fallimento, ed evitare di dilapidare risorse a progettare quelle che non hanno un’approvazione significativa dalla fase di prototipo può essere importante.

Fase 3: Validazione della soluzione

Dopo la perfezione del prototipo, è il momento di fare una “prova di mercato”, ovvero di vendere il prodotto ad un gruppo di potenziali clienti. Di solito si vendono solo varianti del prototipo, per cui si creano questi prodotti, si vendono e si ricerchino i feedback.

Più importante ancora, permette ai team di realizzare un prodotto migliore.

Ecco perché dovreste iniziare con un test MVP.

Non si tratta di una fase. È un processo.

Se il feedback è positivo, il prodotto potrà essere migliorato per la sua prossima uscita sul mercato. Se il feedback non è positivo, si ha tempo per preparare un secondo tentativo, o per riconsiderare il progetto.

Questi risultati vengono usati per migliorare il prodotto e includono le rilevazioni delle informazioni come la funzionalità, l’usabilità ed il comportamento degli utenti.

Il processo di sviluppo è guidato dalle esigenze dei clienti e applica una rigida metrica per le decisioni.

Si tratta di una metodologia di startup che può essere applicata dalle aziende di qualunque dimensione.

È anche una strategia molto efficace, perché una volta ottenuto il feedback dal mercato riuscirai a definire un approccio quanto più preciso e dettagliato possibile.

Fai vari esperimenti con vari segmenti di clienti e osserva i comportamenti.

Ad esempio, se in un esperimento hai sottoposto un numero limitato di clienti a una nuova funzionalità, l’esperimento rivelerà se questa funzionalità è utile e quanto piace.

Questo consente di eliminare progetti che riproducono funzionalità già esistenti e progetti che negano funzionalità fondamentali che i clienti richiedevano.

Fase 4: Definizione del business model

Una volta determinati il mercato e la strategia, il team dovrebbe determinare il business model, cioè il modo in cui andrà a guadagnare da quelle idee che metterà in pratica.

Questo passo comprende:

  • definire un posizionamento di marca
  • definire un pricing
  • definire un modello di distribuzione
  • definire un modello di customer experience
  • definire un modello di marketing digital
  • definire un modello di protezione dei dati
  • definire un modello di protezione dei brevetti
  • definire un modello di risorse umane
  • definire un modello di responsabilità sociale

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Come posso personalizzare un modello di business plan per adattarlo alle esigenze della mia azienda?

Ci sono diversi modi per personalizzare un modello di business plan per adattarlo alle esigenze della tua azienda. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Definisci chiaramente la tua proposta di valore unica – Ciò che rende la tua azienda diversa dalle altre deve essere evidenziato nel tuo business plan. Questo aiuterà a distinguerti dai tuoi concorrenti e a mostrare ai potenziali investitori perché la tua azienda merita di essere finanziata.
  2. Adatta il modello di business plan alla tua industria – Il tuo business plan dovrebbe riflettere la realtà specifica del tuo settore. Ad esempio, se sei un’azienda tecnologica, potresti voler includere informazioni sulle ultime tendenze tecnologiche o sui brevetti che hai depositato.
  3. Personalizza le previsioni finanziarie – Le previsioni finanziarie sono una parte importante del business plan e dovrebbero essere personalizzate per riflettere le esigenze specifiche della tua azienda. Ad esempio, se la tua azienda sta cercando di ottenere finanziamenti per espandersi, dovresti includere previsioni di crescita che mostrino come i soldi saranno utilizzati per aumentare le vendite.
  4. Aggiungi informazioni sulla tua squadra – I membri del team della tua azienda sono un’importante risorsa che può essere utilizzata per convincere i potenziali investitori del tuo successo futuro. Assicurati di includere informazioni sui membri del team, sulle loro esperienze e sulle loro qualifiche nel tuo business plan.
  5. Personalizza il modello di business plan in base ai tuoi obiettivi – Il tuo business plan dovrebbe essere scritto con un obiettivo specifico in mente, come ad esempio ottenere finanziamenti o acquisire nuovi clienti. Assicurati che il tuo modello di business plan sia personalizzato per raggiungere il tuo obiettivo specifico.